Come spiegare il Coronavirus ai bambini?
In un periodo in cui il Coronavirus preoccupa non solo l’Italia ma ormai l’intera popolazione mondiale, in cui siamo a casa in quarantena cambiando radicalmente le nostre routine e le nostre abitudini, molti genitori si interrogano sul come poter spiegare tutto ciò ai bambini e ai ragazzi:
“Meglio far finta di niente?”, “Forse si spaventerebbero troppo?”, “Dobbiamo parlarci?”
Ebbene, i bambini hanno bisogno di sapere la verità. Le scuole sono chiuse, le loro abitudini sono cambiate, loro si staranno sicuramente chiedendo cosa sta accadendo ed è impossibile non spiegarglielo. Perché è necessario? I bambini si danno delle risposte a partire dagli strumenti che hanno a disposizione o che si vanno a cercare: i discorsi degli adulti, ma anche i non detti, qualche stralcio di telegiornale ascoltato di nascosto, per i più grandi c’è anche l’infinita dose di notizie che si può trovare sulla rete web. E’ invece opportuno che siano loro date delle risposte chiare alle domande che si pongono, è importante che sia loro fornita una chiave di lettura adeguata alle informazioni che ricevono, non tutto può essere preso alla lettera e ritenuto corretto, non tutto può essere ascoltato. Ma ciò che viene detto dagli adulti di riferimento ha un altro valore, viene ascoltato in modo diverso e se spiegato nel modo giusto può avere una funzione rassicurante.
Ci sono delle verità che sono troppo difficili da affrontare per i bambini e c’è quindi bisogno del filtro dei genitori, che possano spiegare quello che accade in maniera proporzionale alla loro età, ossia in relazione a quanto il bambino/ragazzo può recepire.
Bisogna quindi dire la verità, ma stando attenti alla sensibilità di ogni bambino e a quanto sia in grado di comprendere.
Per i più piccoli si può raccontare quello che sta accadendo attraverso una fiaba, ad esempio, di un mostro piccolo piccolo che fa venire la tosse, ma che può essere mandato via solo se ogni persona collabora e se tutti i bambini si lavano spesso le mani e non lo fanno entrare nelle loro case. Spiegando in questo modo perché è importante rimanere a casa e non uscire, perché non si va a scuola e al parco.
Si può partire da una situazione che già conoscono come ad esempio l’influenza stagionale, la tosse, la varicella così che possa essere più facile per loro rappresentarsi quello che sta accadendo, il “virus” prende “forma”, non è più solamente qualcosa di astratto.
Quando si parla loro è importante trasmettere fiducia mostrandosi sicuri e dando una prospettiva positiva: ad esempio ricordando che tanti medici e scienziati sono al lavoro per cercare di capire come sconfiggere questo virus, che sono arrivate le prime cure e, se si continuano a rispettare le regole, presto tutto sarà finito.
Certamente spaventa, non solo i bambini ma anche gli adulti si confrontano con il Reale, ciò che accade all’improvviso e stupisce, stravolge il soggetto, e non si può far altro che prenderne atto e imparare ad averci a che fare. Per i più piccoli è il primo passo per affacciarsi al mondo dei grandi.
Susanna Ascarelli, 16 Marzo 2020