«Perché la guerra?» Come spiegare i conflitti ai bambini

Guerre, attacchi terroristici, attentati, genocidi, catastrofi naturali, pandemie: questa è solo una piccola lista delle difficoltà che l’umanità̀ si è trovata ad affrontare nell’ultimo secolo. Questi avvenimenti hanno visto l’essere umano nella veste di vittima, di carnefice, ma anche di semplice spettatore. Si tratta di tragedie che si cerca di spiegare con motivazioni di volta in volta politiche, sociali, religiose, culturali, scientifiche, ecologiche che però lasciano un’inquietante sensazione di impotenza. Con la guerra tra Russia e Ucraina ci si ritrova, ancora una volta, innanzi a queste difficoltà: irruzioni improvvise ed impreviste del reale, che lasciano un segno nelle vite di chi le subisce ma anche di chi le osserva senza poter intervenire. Proprio i bambini, confrontandosi con questo reale a cui non sanno dare spiegazione, si trovano spesso spiazzati, in alcuni casi possono anche riaffiorare ricordi, o quel che è passato attraverso i non detti, che hanno a che fare con la guerra, le persecuzioni o l’immigrazione, che traspaiono nel vissuto familiare.
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